Vai all'articolo originale: Diabetes Care 2020 Nov; 43(11):2870-2872.
Durante la pandemia causata dal COVID-19 si è verificata una riduzione degli accessi ospedalieri per condizioni cliniche acute principalmente a causa della paura di contrarre l’infezione. L’obiettivo di questo studio era valutare se la pandemia di COVID-19 ha ritardato la diagnosi e peggiorato la presentazione clinica all’esordio del diabete di tipo 1 in età pediatrica in Italia.
Lo studio è stato svolto coinvolgendo i Pediatri Diabetologi di tutto il territorio nazionale. I Pediatri hanno fornito dati relativi ai nuovi casi di diabete all’esordio verificatosi presso il proprio centro di appartenenza tra il 20 febbraio del 2019 e il 14 aprile del 2020. I dati raccolti riguardavano le caratteristiche anagrafiche e cliniche dei nuovi casi, in particolare la presenza e severità di chetoacidosi diabetica, una condizione di scompenso metabolico dovuta ad una diagnosi tardiva e che, in forma grave, espone il bambino al rischio di complicanze neurologiche.
Risultati
Cinquantatre centri su un totale di 68 centri (77,9%) hanno partecipato allo studio. Nel 2020 si è verificata una riduzione del 23% dei nuovi casi di diabete rispetto al 2019. Tra i pazienti di nuova diagnosi che si sono presentati in uno stato di chetoacidosi diabetica, la percentuale con chetoacidosi grave era pari al 44,3% nel 2020 e al 36,1% nel 2019 indicando un aumento significativo della gravità di presentazione nel corso della pandemia. Non si sono riscontrate differenze significative nella frequenza delle complicanze acute che possono verificarsi in corso di chetoacidosi diabetica all’esordio.
Conclusioni
I risultati dello studio indicano che, in Italia, la pandemia da COVID-19 può avere contribuito ad un peggioramento delle condizioni cliniche di bambini e adolescenti al momento dell’esordio di diabete, come testimoniato dalla maggiore gravità dei casi di chetoacidosi riscontrati nel 2020.
Commento editoriale
I dati raccolti nella maggior parte dei Centri di Diabetologia italiani nel corso della pandemia hanno confermato ancora un volta l’importanza di contattare tempestivamente il proprio Pediatra o di recarsi presso il Pronto Soccorso in caso di sintomi indicativi di un esordio di diabete, per evitare le conseguenze di una diagnosi tardiva.
Perché ciò possa avvenire è di fondamentale importanza che tutte le famiglie conoscano e non sottovalutino mai i possibili sintomi di esordio del diabete: “tanta sete e tanta pipì”. Questi sintomi sono stati messi in evidenza in occasione in varie campagne di sensibilizzazione realizzate negli ultimi anni in Italia e in numerosi Paesi nel mondo.